Pubblichiamo una bella intervista con un ragazzo che ha avuto il coraggio, quando era solo in terza media, di fondare con altri amici una squadra di calcio
Lui è Niccolò Crespi, 22enne fondatore e calciatore dell’ AC United 2008, favola che calca i campi della periferia dell’hinterland milanese
E’ stata l’occasione per parlare naturalmente di calcio, con un pizzico di tattica e talento che naturalmente sono i nostri mantra. Ne è venuto fuori un dialogo che trasuda di passione vera per questo sport, un qualcosa che va oltre i campioni, che va oltre soldi ed interessi, che profuma di campi di provincia, di quel sapore che tutti noi abbiamo vissuto nelle nostre umili carriere calcistiche. Un qualcosa che ha l’essenza del sentimento decoubertiniano
1. Come è nato il progetto A.C. United?
L’idea è nata nel 2008, andavo in terza elementare e con uno dei miei migliori amici di allora, Andrea, decidemmo di fondare una squadra tra amici per divertirci tutti insieme.
2. Di chi è stata l’idea principe? E come è stata sviluppata?
Mia, decisi fortemente di creare la squadra, poi convinsi anche il mio amico. Ero piccolo ma avevo già le idee chiare.
3. Come è possibile che così piccolo, nel lontano 2008, ad un ragazzino di quell’età gli sia venuta in mente un’idea del genere?
Bella domanda, a volte me lo chiedo pure io. Credo di essere sempre stata una persona competitiva già da piccolo, quindi il desiderio di giocare contro altre squadre con i miei amici al mio fianco mi faceva venire la pelle d’oca dall’esaltazione.
4. Quali sono i progetti futuri? Non credi che con il passare del tempo e la crescità anagrafica dei vari ragazzi che ne fanno parte, sarà sempre più difficile portare avanti questo progetto?
La nostra idea è quella di iscriverci in un campionato CSI, perché noi attualmente facciamo tornei amatoriali. Nei prossimi 2 anni volgiamo mettere su una società calcistica.
5. Ci racconti aneddoti, curiosità, spogliatoio e i momenti più unici ed importanti avvenuti nel corso della storia del club?
Durante la scorsa stagione, 2018/19 i risultati all’inizio erano un po’ così così, facevamo fatica a vincere. A fine dicembre, ricordo bene quel momento, ci guardammo negli occhi e capimmo che dovevamo cambiare atteggiamento: vincemmo le seguenti 3 partite e io feci 2 gol. Poi arrivammo secondi in classifica al termine di un grande campionato.
6. C’è la possibilità di affiliarsi in futuro con un club maggiore per far crescere la squadra, o preferite rimanere a livello amatoriale?
Non credo, l’AC United manterrà il proprio valore e il suo fascino insieme alla sua grandissima storia che la vede presente da più di 10 anni.
7. Che ruolo ricopre nelle vostre vite l’importanza del club, il sudare, gioire e soffrire tutti con la stessa maglia? Che rapporto c’è fra i componenti della squadra e la società, sia all’interno del campo che al dì fuori?
Per me è sacro, per molti un hobby ma va bene così, tutti noi abbiamo a cuore questa squadra, è un grande passatempo condito da voglia di lottare e vincere. I ragazzi stanno bene insieme, non è stato facile costruire un gruppo forte e unito ma sono soddisfatto della squadra che abbiamo allestito.
8. C’è una fase di preparazione, allenamenti e studio dell’avversario, tattiche e contromosse, o queste sono cose lasciate al caso?
No assolutamente, purtroppo non ci alleniamo , siamo amatoriali e ognuno fa un po’ ciò che può per tenersi in forma.
9. Che ruolo ricopre l’ A.C. United per i giornali locali e per la gente del paese? Ha abbastanza seguito?
Non siamo sulle prime pagine ma nemmeno nell’anonimato, in zona ci conoscono un po’ tutti.
10. Quanti trofei ha vinto la squadra? Quali sono state le delusioni più forti nel corso della decennale storia del club?
Abbiamo vinto tanto trofei, dalle coppe nei campionati scolastici ai riconoscimenti per squadra più corretta del torneo. La nostra bacheca non può considerarsi povera.
11. Ci racconta i momenti mancati che avrebbero potuto dare una svolta al club, le incomprensioni, le litigate, e tutte le sofferenze annesse?
Nella stagione 2017/18 eravamo tanto in difficoltà.. non facevamo tanti punti e lo spogliatoio era nervoso. A fine anno purtroppo arrivammo in fondo alla classifica e la squadra subì inevitabilmente un cambiamento che poi ci portò, nella seconda stagione 2018/19 a giocarci il campionato.
12. È un organizzazione no-profit? Oltre a tempo, dedizione e passione, investite anche denaro all’interno del club?
Certo, io e Luca Olgiati gestiamo le finanze della squadra, siamo molto attenti su tutto e in futuro ci piacerebbe sicuramente avere qualche ricavo in più, anche se abbiamo già diversi sponsor.
13. Ci sono mai state offerte per l’acquisto delle quote societarie da parte di imprenditori milanesi o magnati stranieri?
No assolutamente, non siamo ancora una società quindi nessuno si fa avanti. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20.
14. Origini del nome, sviluppo dello stemma, origine dei colori sociali.
Il nome nasce dal senso di unione che c’è tra noi, United quindi uniti. Lo stemma è una creazione del mio amico Calogero e i colori sociali sono il rosso e il blu, colori simbolo del quartiere in cui vivo.
15. Oltre ai calciatori, quante sono le persone che fanno parte del club? Che tipo di sostegno vi apportano?
Luca Olgiati è il nostro mister e vice presidente. Lui più di tutti aiuta me a gestire la squadra. Posso confermare che siamo io e lui che gestiamo un po’ tutto in ac united.
16. Quante ore a settimana dedicate all’allenamento singolo e di squadra?
Purtroppo non ci alleniamo ma penso spesso a come migliorare me e la mia squadra.
17. Ci descriva le caratteristiche e la storia dei calciatori che ne fanno parte, compreso lei. A chi si ispira? Qual’è il suo idolo?
Mah siamo un insieme di giocatori molti simili tra noi. C’è chi è forte fisicamente e chi tecnicamente. Io gioco in mezzo al campo, una sorte di trequartista ma parliamo sempre di calcio a 7 ovviamente. Il mio idolo di sempre è Kakà ma a me piace fare qualche fallo in più.
18. Ci può descrivere la vittoria più bella e la sconfitta più dolorosa? E il momento più difficile dove avete capito di aver preso coscienza delle vostre qualità? Quando avete svoltato definitivamente?
Personalmente la vittoria più bella è stata nel derby della scorsa stagione contro lo Sporting Legnano, rivali locali. Vincemmo 3-1 con io che segnai il primo gol. Ho un bel ricordo perché c’era molta tensione anche per fatti che accaddero prima del match. La sconfitta più dolorosa? Non c’è , ogni volta che perdo ci rimango male e sto incazzato per giorni.
19. Siete aperti all’ingresso di nuovi calciatori? Se sì, siete aperti a calciatori che non provengano dallo stesso paese o quantomeno dalla stessa regione, oppure seguite ad esempio il modello basco come quello dell’ Athletic Bilbao che punta esclusivamente su calciatori di origine basca provenienti dai propri vivai?
Certo, ci guardiamo sempre in giro per scovare qualche talento.
20. Se dovresti descrivere i tuoi compagni di squadra e paragonarli come caratteristiche a giocatori reali, compreso te stesso, a chi li accosteresti? Ed invece, come squadra, a quale club europeo somiglia di più la tua se dovresti fare questa considerazione?
Eh questa è una bella domanda la cui risposta è impossibile perché siamo tutti diversi, faccio fatica a fare una lista. Noi non assomigliamo a nessuno, siamo solo noi e siamo rari così. Se proprio devo farti un nome credo siamo simili all’Atletico Madrid in quanto a spirito di combattimento in campo.
21. Il vostro è calcio a 7: ci dica di cosa si tratta più dettagliatamente descrivendoci tutte le caratteristiche principali e le differenze maggiori con quelle a 11 e a 5. Avete intenzione di ampliarvi un giorno?
Il calcio a 7 è totalmente un altro sport rispetto a quelli a 11: i cambi sono illimitati e si gioca 20 minuti per tempo. Per quanto riguarda le regole sono simili, come il retro passaggio al portiere per esempio. Ma non è così facile giocarci perché il campo è molto ristretto rispetto a 11.
22. Sono all’avanguardia le varie strutture che vi ospitano dell’hinterland milanese? Quanti campi avete a disposizione?
Si, noi giochiamo a Villa Cortese e il campo è veramente bello, in sintetico. È un centro sportivo che ci ospita una volta a settimana per le partite e ci troviamo veramente molto bene.
23. La squadra più forte che avete affrontato e la vittoria più sonora che avete vissuto?
Quest’anno a febbraio vincemmo 14-2 con il CCM. La squadra più forte che abbiamo affrontato restano i TNT, che tra l’altro abbiamo sconfitto 3-2 qualche mese fa.
24. I motivi per cui i vari calciatori hanno lasciato anzitempo e inaspettatamente la squadra. Il rimpianto più grosso qual’è stato?
Mah non lo so, chi abbandona la nave ha sicuramente delle idee diverse da me e da noi, non abbiamo mai cacciato nessuno, semplicemente agiamo per il bene della squadra. Rimorsi? Non ci sono, l’AC United è un ambiente dove non bisogna sempre guardare l’amicizia.
25. Cosa rifarebbe mille volte, e cosa invece, se tornasse indietro, non avrebbe mai fatto?
Rifarei tutto, gli stessi errori soprattutto. Se non avessi sbagliato qualcosa in tutti questi anni allora non sarei a questo punto. Non sarò mai perfetto, mi piace sbagliare per capire l’errore e quindi non commetterlo più in futuro.
26. Come riuscite a gestire i vari impegni di squadra con quello della vita privata? Vi crea problemi o disguidi delle volte?
A volte ci sono un po’ di intoppi perché in squadra ci sono ragazzi che studiano, altro che lavorano oppure che abitano lontano. Però se devo essere sincero non è mai mancata serietà e ciò mi piace molto.
27. Il suo gol più bello? E l’azione più rocambolesca che avete mai vissuto?
Il mio gol più bello? Per bellezza ricordo un gran tiro dalla distanza che feci in un’amichevole di due anni fa, per importanza quello contro SPL durante la scorsa stagione.
28. C’è un modo preciso di esultare o non ci fate alcun caso e importanza? A chi dedicate maggiormente le vittorie?
Spesso ci abbracciamo tutti, ci fa sentire più uniti. Le vittorie le dedichiamo a noi stessi perché ci facciamo un mazzo che non avete idee, lottiamo per la maglia rossoblu.
29. Il periodo più roseo e floreale della storia del club qual’è stato? E quello più tormentato? Avete mai rischiato la retrocessione? C’è stato anche un solo momento in cui avete pensato “Basta, è il momento di abbandonare tutto”?
Il periodo più bello resta quello a cavallo tra il 2009 e il 2012. Eravamo piccoli ma vincevamo tanti tornei e tante partite negli oratori della zona. Eravamo un grande gruppo anche perché tutti compagni di classe. Il periodo più brutto sicuramente il 2017-18, arrivammo ultimi in classifica ma il campionato non impone una retrocessione.
30. Su quanti supporters potete contare? Quali sono invece le squadre rivali? Esiste un vero e proprio derby cittadino?
Spesso vengono le amiche o fidanzate dei ragazzi, il campo è piccolo e non può contenere un gran numero di pubblico. Il derby? L’anno scorso contro lo sporting Legnano, la prossima stagione chissà.
31. Come effettuate gli spostamenti in trasferta? Cosa fate in preparazione ai match: vi rilassate, ascoltate musica, oppure rimanete tesi e concentrati unicamente sull’obiettivo da raggiungere?
Partecipiamo ad un torneo dove si gioca sempre al solito campo, quindi per le macchine ci organizziamo qualche giorno prima. Io personalmente mi concentro ascoltando musica.
32. Il calcio post-pandemia come sappiamo tutti sarà diverso e più complicato: molte società, soprattutto dilettantistiche, rischiano l’estinzione: com’è la vostra situazione?
Bella domanda, siamo in attesa di aggiornamenti. Contiamo di tornare in campo per giugno almeno per fare delle partitelle e poter nuovamente giocare con la palla.
33. Il campo più brutto in cui vi siete imbattuti?
Forse in un oratorio nel 2013, non ricordo il nome però.
34. Siete mai andati a fare un torneo o una tourneé fuori dalla vostra regione o dall’Italia? Che esperienza è stata?
No purtroppo no, siamo sempre rimasti in Italia. Sarebbe bello in futuro fare qualche esperienza estera con la mia squadra.
35. C’è mai stato qualche personaggio invidioso della vostra avventura che ha cercato in qualche maniera di mettervi i bastoni tra le ruote? Come lo avete arginato?
Ogni giorno incontriamo qualche ragazzo che ci mette in difficoltà, magari denigrandoci o semplicemente non supportando il progetto. Io personalmente li lascio parlare, non sono qui per farmi dei nemici ma per vincere e divertirmi, però se qualcuno vuole mettersi contro di me, allora non posso farci nulla.
36. Il mondo dilettantistico, a differenza di quello professionista, come si sa, è lontano da riflettori e telecamere. Questo può essere un’arma a doppio taglio, nel senso che ad esempio possono esserci imbrogli, risse, soprusi e corruzione. A voi è mai capitato qualche episodio del genere?
Beh si, sicuramente il livello non è alto, anche per quanto riguarda gli arbitri che a volte ci hanno un po’ penalizzato, forse per nonnismo.
37. C’è mai stato qualche infortunio degno di nota che ha messo a rischio la carriera di qualcuno di voi? Avete mai ricevuto interessamenti o corteggiamenti da altre squadre anche maggiori?
Purtroppo all’inizio della scorsa stagione un nostro giocatore, Matteo, si ruppe il crociato durante un’amichevole stando fuori dai campi per più di un anno. Ora è tornato a disposizione ed ha già effettuato due presenze in questa stagione 19/20.
38. Il suo è un quadruplo ruolo, quello di giocatore-capitano-portiere-fondatore, come gestisce la pressione e i vari compiti da svolgere? Ha mai trovato difficoltà?
Io ho giocato ovunque: in porta, in difesa e ora a centrocampo. Mi piace così, sento ancora di poter dare qualcosa come calciatore ma se devo dire la verità sto già pensando da dirigente. Mi piacerebbe allenare in futuro.
39. Puntate sulla qualità o sulla quantità? Pensate prima al risultato o a vincere le partite col bel gioco?
Puntiamo a vincere, se poi si gioca bene ancora meglio. L’anno scorso siamo stati il secondo migliore attacco e la terza miglior difesa, quindi ricerchiamo anche il bel gioco.
40. Cosa pensano le vostre famiglie a riguardo della squadra? Non pensano che magari a una certà età bisogna appendere le scarpette al chiodo e pensare ad altro?
No personalmente la mia famiglia mi ha sempre supportato riguardo la squadra. È uno svago che per me è fondamentale, è quasi una religione addirittura
41. Chi è il giocatore con più estro e fantasia? E quello più rude? C’è invece un vero e proprio jolly tuttofare?
Il nostro Jolly è Edoardo, che gioca in mezzo al campo. Però non posso dirti di più, altrimenti svelerei le caratteristiche dei miei compagni a dei possibili avversari.
42. Cosa rappresenta per voi il calcio nella vita di tutti i giorni?
Il calcio per noi è vita, L’ac United è tutto
43. Hai detto che in futuro ti piacerebbe allenare, chi ti piace tatticamente come allenatore?
Ho sempre amato Ancelotti, essendo soprattutto un tifoso rossonero, anche se mi piace molto Klop per la tua vivacità che esprime nel gioco del Liverpool
44. Passiamo alla questione “talenti”: chi è il talento più giovane e promettente al tempo stesso nel tuo ruolo a cui ti ispiri di più? E per te invece chi è il talento con una prospettiva futura migliore?
Mbappe è il futuro pallone d’oro, lo dico da quando giocava al Monaco. Esagero se dico che mi ricorda Ronaldo il fenomeno? Talento con una prospettiva futura dico Felix
45. Chi è il talento europeo o mondiale che ti piacerebbe vedere in Italia e nella tua squadra del cuore?
Mi sarebbe piaciuto vedere Neymar al Milan, anche se non più un giovane di prospettiva. Un altro ragazzo per cui vado matto è Havertz, magari vederlo in Italia, ricorda molto Rui costa.
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Bene, siamo giunti al termine di questa lunga intervista, i talenti citati sono tra i TOP che potete trovare nelle nostre pagine quotidianamente! Io credo che contributi di questo genere siamo importanti, è importante dare voce a queste storie, a queste realtà, in bocca al lupo a questi ragazzi, non mollate MAI!
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Un ringraziamento speciale a Giuseppe Annunziata che ha curato le domande ed è stato il nostro prezioso contatto con questa splendida realtà!
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